Teatro
Manzoni Via Manzoni, 42 - 20121 Milano
A Milano Manzoni
vuol dire soprattutto Teatro anzi, teatro di prosa, una grande
tradizione di spettacoli, compagnie, autori e registi iniziata
esattamente il 15
maggio 1850 e consolidatasi e sviluppatasi fino ad oggi
attraverso alterne vicende. Quel giorno sette insigni cittadini
milanesi, i nobili Luigi Rivelli, Luigi Cusani, Alessandro Melzi,
il marchese Apollinare Rocca Saporiti, il conte Leopoldo Pullè,
l'ingegner Carlo Cereda e il signor Antonio Mazzorin, fondarono
la società anonima "Teatro Sociale di Milano" con un capitale
sociale di lire 600.000. L'intenzione dei fondatori era di
creare un teatro che rinnovasse in Italia i fasti del grande
teatro di prosa. Sorse in Piazza San Fedele, alle spalle del
Palazzo Marino, esattamente di fronte alla chiesa, nell'area già
occupata dal palazzo Sannizzari il cui proprietario Don Giacomo
possedeva il famoso "Sposalizio" di Raffaello.
Il nuovissimo Teatro Sociale di Milano fu il primo in Europa ad
essere illuminato elettricamente da una stazione centrale di
distribuzione, e costò un milione e centotrentamila lire e
poteva contenere un numero massimo di 1.050 spettatori. Per "Il
Teatro della Commedia", (così si chiamò dal primo giorno), il
sipario fu realizzato dal Bertini e dal suo allievo Cavenaghi e
rappresentava un'ispirata allegoria che accomunava in una
romantica luce lunare Plauto a Vittorio Alfieri e Menandro a
Carlo Goldoni. Per la prima dell'opera "La fiaccola sotto il
moggio" nel 1905 il sipario divenne di velluto rosso a frange
d'oro. Alla morte di Alessandro Manzoni, il 22 maggio 1873, il
Consiglio di Amministrazione, prontamente riunito, decise di
rendere omaggio all'illustre scomparso intitolandogli il Teatro.
Questo nome diede nuova vita al teatro che fino a quel momento,
nonostante gli sforzi dell'impresario Luigi Bellotti Bon, non
aveva avuto molta fortuna, e gli spettatori arrivarono numerosi.
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